W Motors: le supercar parlano arabo
28 Ott 2015W Motors è il nome della prima casa araba a produrre, firmare e vendere auto sportive di lusso. Fondata nel 2012 da Ralph Debbas, madrelingua arabo formatosi tra Coventry e Beirut, l’azienda si è già spostata dal Libano a Dubai, dove ha attualmente la propria sede.
La nuova nata ha scelto un logo che la distingue nettamente dalle icone immaginifiche delle più blasonate colleghe italiane (il cavallino, il toro, il tridente…) e che non fa altro che ricalcarne il nome: una W argentata. Se da un lato ciò potrebbe esser visto come un sintomo di scarsa fantasia, dall’altro si potrebbe argomentare che chi monta diamanti sul cruscotto non ha bisogno di un buon ufficio stampa per farsi ricordare.
Non stiamo esagerando: l’unico modello sinora prodotto e commercializzato da W Motors, la Lykan HyperSport, presentato nel gennaio 2013 al Qatar International Motor Show, vanta questo e molti altri tocchi di classe. Non a caso è offerto all’esorbitante costo di 3,4 milioni di dollari, che ne fa una delle auto più care al mondo. Soltanto sette esemplari sono stati sinora messi in vendita, ma a questi vanno aggiunte le dieci Lykan posticce, identiche nell’aspetto esteriore alle originali e perfettamente funzionanti, commissionate alla ditta solo per essere distrutte nel corso delle riprese del film Fast and Furious 7, ambientato proprio a Dubai.
Per il futuro si prevedono scintille: almeno altri quattro modelli oltre a quello già in commercio. La Lykan SuperSport avrà un carattere meno lussuoso ma più performante, promettendo mille cavalli e una velocità massima di 245 mph; la Lykan Roadster, di cui nulla si sa se non che sarà una leggenda, prodotta in soli tre esemplari; infine una sedan e un SUV, promessi già per il 2016. Promesse da marinaio? Forse. Ma la HyperSport esiste e piace, e questo non è un biglietto da visita che si possa ignorare facilmente.
Sebbene il business plan di W Motors preveda che nei prossimi anni il grosso delle produzioni sia ideato, assemblato e commercializzato negli Emirati Arabi Uniti, sinora le poche auto effettivamente messe in vendita sono uscite da uno stabilimento di Torino. Se mai ci fosse stato bisogno di una riconferma che l’Italia è un riferimento nel campo dell’automotive d’alta gamma, questa circostanza dovrebbe chiudere la questione.
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