BMW Vision Next 100
06 Apr 2016“Mai guardarsi indietro”, dice il motto; BMW lo prende molto sul serio e, in occasione del proprio centenario, presenta una concept car che tenta d’indovinare come sarà il mondo dell’auto nel prossimo secolo. L’intenzione è resa esplicita già dal nome: Vision Next 100.
Che il futuro sarà popolato da sempre più veicoli capaci di guidarsi da soli è ormai suggerito da numerosi segnali. In effetti, delle tre case tedesche che presidiano il mercato dell’automotive di lusso, BMW è stata l’ultima a proporre un modello che incarnasse questa promessa. Vision Next 100 ha tuttavia caratteristiche così futuribili da farsi perdonare il ritardo e qualificarsi come uno di quei prototipi destinati a rimanere in bilico tra la realtà e la fantascienza per qualche anno, sino a che l’industria e il mercato non s’incaricheranno di dare un responso definitivo.
Innanzitutto, la guida autonoma è opzionale: L’auto è una Sport Sedan con tutti i crismi fino a che non viene attivata la modalità di guida Ease, che fa rientrare il volante nel cruscotto e affida la conduzione al computer di bordo. La guida manuale (qui denominata modalità Boost) si pregia comunque di un massiccio intervento dell’informatica, con indicazioni olografiche proiettate sul parabrezza al fine di creare una realtà aumentata a supporto del pilota. Questa include una linea luminosa che evidenzia il percorso da seguire – sì, proprio come sui navigatori satellitari – e messaggi d’allerta colorati.
Ma a sbalordire più di ogni altra cosa sono le ruote. La carrozzeria, costituita da fibra di carbonio e plastica, le copre interamente e promette di cambiare forma per adeguarsi al loro movimento – una peculiarità tecnologica che gli ingegneri di BMW hanno battezzato Alive Geometry. Ne deriva una linea decisamente innovativa, sul cui aspetto ci sarà senz’altro da dibattere.
Certo è che BMW non si mostra intimidita da un futuro ricco di sfide e di opportunità, e anzi lo anticipa senza tentennamenti.
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