Le supercar abbandonate
25 Ott 2015Ogni nazione ha un qualche pressante problema di ordine pubblico con cui fare i conti. Puó esser legato a disoccupazione, povertà, immigrazione… o a montagne di supercar abbandonate.
È quest’ultimo il caso degli Emirati Arabi Uniti, in cui soltanto lo scorso anno si sono contate oltre tremila auto di grossa cilindrata lasciate a prender polvere nei parcheggi multipiano degli aeroporti. Pare che bazzicando gli scali di Dubai e Abu Dhabi sia piuttosto comune imbattersi in Mercedes, Audi e BMW lasciate incustodite da settimane per la gioia dei fotografi. Meno spesso – ma comunque innegabilmente troppo spesso – ad essere avvistate sono vere e proprie supercar abbandonate. Il top dell’assurdità lo si è raggiunto nel 2012, quando una Ferrari Enzo il cui valore si aggirava attorno al milione di dollari è stata lasciata compostamente parcheggiata mentre il suo proprietario lasciava il paese.
A motivare questa situazione tragicomica non è una ricchezza così sfrenata da far snobbare il valore di un’auto di lusso: è vero l’esatto contrario. Negli EAU è infatti in vigore la Sharia, la legge coranica, secondo la quale disonorare un debito contratto costituisce un grave atto criminale da punire con severitá. Quanti avevano accumulato un’ingente fortuna negli anni in cui l’economia in generale – e quella dei paesi esportatori di petrolio in particolare – andava a gonfie vele, da qualche tempo a questa parte si trovano a doversi rifare i conti in tasca. E se detti conti non tornano la scelta è tra finire in prigione o abbandonare il paese e una macchina di cui, comunque, non riuscirebbero a pagare le rate.
La circostanza ha almeno un lato positivo: le supercar abbandonate vengono infatti prelevate dalla polizia e, se il loro proprietario non le reclama entro breve tempo, messe all’asta per una frazione del loro reale valore. Il problema è che spesso, prima che un’auto sia riconosciuta come “orfana” del suo proprietario, passa un tempo sufficiente a sciuparla.
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