L’asta del Cavallino per il Centro Dino Ferrari

18 Ott 2015

Il Centro Dino Ferrari è un ente morale fondato nel 1984 da Enzo Ferrari, attivo nella ricerca sulle malattie neuromuscolari e neurodegenerative. Com’è facile immaginare si tratta di un’istituzione molto vicina all’azienda di Maranello, il cui sostegno ha assunto lo scorso anno, in occasione del suo trentesimo anniversario, la forma di un’asta.

Ad essere promesse al miglior offerente non erano però automobili, bensì “cimeli”. Tra gli altri spiccavano la valvola di aspirazione appartenuta alla Ferrari F2001 con la firma di Piero Ferrari, i guanti di Raikkonen, la tuta da gara di Fernando Alonso (quella che indossava al Gran Premio d’Australia di quell’anno) e persino la sua felpa! Non diversamente dagli oggetti appartenuti ad attori e musicisti, anche i gadget provenienti dall’interno delle Scuderie di Formula 1 hanno un valore storico intrinseco, e dunque un loro mercato.

In aggiunta ad essi era in palio anche la possibilità di visitare la fabbrica di Maranello, assieme al Museo Ferrari e alla pista di Fiorano. Si tratta di un privilegio offerto anche in altre occasioni, che però nel contesto del trentennale della nascita del Centro Dino Ferrari includeva una guida d’eccezione: ad accompagnare il vincitore tra le catene di produzione è stato infatti lo stesso ingegner Piero Ferrari.

La Casa del Cavallino non è nuova a questo genere d’iniziative benefiche che ne rinsaldano il legame con un territorio che ha sempre sentito suo. L’anno precedente un’iniziativa simile aveva portato a raccogliere quasi due milioni di euro a beneficio delle famiglie Emiliano-Romagnole colpite dal sisma del maggio 2012. Certo, una gran parte di quell’ammontare derivò dalla sola vendita di una berlina sportiva 599XX Evo.

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