La più grande collezione d’auto al mondo
04 Set 2015Si chiama Hassanal Bolkiah e di mestiere fa il sultano: è proprietario della più variegata, costosa, discussa e grande collezione d’auto al mondo.
Si tratta di un primato della cui stabilità dovremmo forse essergli grati, giacchè il secondo posto in tale classifica è in qualche misura incerto e costantemente a rischio sorpasso. Mentre scrivo pare appartenere all’eccentrico sceicco Hamad Bin Hamdan Al Nahyan di Abu Dhabi, forte di un numero imprecisato di veicoli compreso tra le duecento e le quattrocento unità. Segue a ruota il noto showman statunitense Jay Leno, con 169 automobili che però non si stanca di modificare, rivendere e ricomprare in continuazione, rendendo il conteggio più complicato. Potremmo continuare a compilare quest’interessante lista a ritroso, elencando collezioni più o meno numerose, raffinate e monetizzabili, ma la verità è che ciascuno dei suoi componenti potrebbe stravolgerla in un solo mese di acquisti spensierati.
Il sultano del Brunei è invece una confortante certezza: benchè il numero esatto dei veicoli in suo possesso sia oggetto di ampie e incerte speculazioni, neppure il più prudente degli osservatori scende sotto quota tremila. Seimila, se si vuol dar credito ai siti più sensazionalistici. In ogni caso il primato è indiscusso. A suggellarlo vi è una Rolls-Royce Silver Spur Limousine realizzata su misura per lui – e d’altronde difficilmente avrebbe potuto essere di serie, placcata com’è con 24 Kg d’oro. Oltre ad essa una Ferrari FX, una Bugatti Veyron 16.4, una manciata di McLaren F1 e molto, molto altro.
Ora, al netto di ogni altra considerazione, il problema è che quest’immensa schiera di autoveicoli, in parte d’epoca, sta pian piano cadendo preda del tempo e della ruggine. Difficile dire se ciò dipenda da colpevole incuria o dall’oggettiva impossibilità di manutenere efficacemente qualcosa di così spropositato; sta di fatto che le foto che evidenziano la decadenza del tesoro automobilistico del regnante compaiono sempre più insistentemente in giro per il web. Questa non è forse la più grave delle colpe del sultano (la cui storia politica è nel migliore dei casi controversa) ma è un valido motivo di sconcerto per gli appassionati di automotive di tutto il mondo.
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