Centenario BMW: gli auguri di Mercedes e Porsche
10 Mar 2016Nei giorni scorsi ricorreva il centenario della fondazione di BMW, un brand che ha contribuito non poco alla diffusione nel mondo della mistica dell’efficienza ingegneristica tedesca. Sarà per questo che due tra i suoi più diretti concorrenti, tedeschi anch’essi, hanno scelto di celebrare la circostanza pagando di tasca propria dei vistosi annunci pubblicitari sulla stampa quotidiana, al solo scopo (esplicito) di fare gli auguri ai colleghi di BMW.
Mercedes sorprende i lettori rappresentando a tutta pagina l’inconfondibile griglia frontale che distingue i veicoli della Casa di Monaco di Baviera, accompagnata dal messaggio: Grazie per questi 100 anni di concorrenza. Più in basso, a caratteri minuti, la chiosa: I precedenti 30 anni erano stati un po’ monotoni. Al netto del pungente richiamo all’ancor più lunga tradizione Mercedes, il tributo appare sincero e disinteressato. Soprattutto se lo si affianca al vero e proprio regalo che la Casa ha annunciato in un comunicato stampa: il museo Mercedes di Stoccarda ha infatti accolto gratuitamente tutti i dipendenti BMW che si sono recati a visitarlo tra l’8 e il 13 marzo.
Un po’ più compassata, ma altrettanto ispirata, l’iniziativa di Porsche. Nel suo annuncio la BMW i8, l’auto elettrica prodotta dai “festeggiati”, è ritratta affiancata alla Porsche Mission E, concept per una supercar elettrica. Il messaggio recita: Il futuro ci pone grandi sfide. Le affrontiamo con il puro e semplice piacere della guida. Porsche saluta cento anni di evoluzione della storia dell’automobile, e si congratula con tutto il cuore con BMW per quest’anniversario. La concorrenza tra le due Case non è così diretta quanto quella tra Mercedes e BMW, e questo rende il tributo ancor più inatteso e apprezzabile.
L’inclinazione dei produttori teutonici per un certo stile di advertising, pugnace e diretto, è cosa nota. In passato essi hanno messo in scena veri e propri botta e risposta, sfidandosi reciprocamente a stupire il consumatore e catturarne le simpatie. Ma questa circostanza si pone su un altro livello, più raffinato, motivato certamente dall’esigenza di apparire “classy” ma anche, vogliamo credere, da un autentico rispetto reciproco.
E rende inevitabile chiedersi: Audi e Wolkswagen non dicono nulla?
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